Chirurgia Endoscopica urologica

Resezione endoscopica

Prof. Gaetano Tati resezione endoscopica della prostata

Questa branca dell’Urologia interviene chirurgicamente all’interno delle vie urinarie. E’ indicata per la cura dei tumori della via urinaria (calici, pelvi renale, uretere, vescica; non quelli del parenchima renale) e delle ostruzioni allo svuotamento vescicale dovute ad ipertrofia prostatica, a tumore prostatico, a sclerosi del collo vescicale, a stenosi dell’uretra, a calcolosi dell’uretere e alla calcolosi urinaria non suscettibile di litotrissia extracorporea (ESWL).

Gli strumenti vengono introdotti attraverso l’uretra (il canale naturale attraverso cui si urina) o meno frequentemente attraverso un piccolo foro praticato sul fianco e più profondamente sul rene; nel primo caso si tratta di interventi “transuretrali”, nel secondo “percutanei”. Il dolore postoperatorio è minimo e la degenza decisamente breve.

Resezione Endoscopica della Prostata (TURP)

La TURP, o resezione transuretrale della prostata, è la tecnica chirurgica finalizzata alla rimozione parziale della prostata, nei soggetti con ipertrofia prostatica benigna.

L’obiettivo è quello di rimuovere la parte della prostata che rappresenta la causa dei disturbi urinari, procedendo attraverso l’uretra, evitando la chirurgia a “cielo aperto” ossia senza tagli nell’area inferiore dell’addome. La TURP è un intervento chirurgico mini-invasivo ed è l’opzione preferibile per gli uomini con sintomi derivanti dall’ipertrofia prostatica benigna che vanno dal moderato al grave.

L’intervento di TURP si esegue sia in anestesia generale che in anestesia loco-regionale (spinale o peridurale). I tempi di ricovero previsti variano da 2 a 3 giorni.

Resezione Endoscopica Tumori vescicali

L’intervento chirurgico endoscopico TURV mini invasivo prevede l’uso di uno strumento endoscopico inserito nella vescica attraverso le vie naturali (l’uretra) e non comporta incisioni cutanee.

Ha il duplice scopo di rimuovere il tumore e di stadiarlo indicandone il grado e l’eventuale infiltrazione nella parete vescicale.

In presenza di un tumore vescicale superficiale la TURV ha un ruolo terapeutico e il paziente deve essere avviato a terapie locali e controlli cistoscopici periodici.

Al contrario, se in seguito alla TURV la stadiazione del tumore ha evidenziato una neoplasia infiltrante, il paziente dovrà essere valutato per eseguire un successivo intervento chirurgico a “cielo aperto”.

L’intervento di TURV si esegue in anestesia generale o locale con il ricovero di una notte.

Prof. Gaetano Tati esperto in Chirurgia urologica a cielo aperto, Laser verde e ad Holmio, Chirurgia endoscopica, Laparoscopica e Robotica da Vinci per il trattamento delle patologie urologiche sia maschili che femminili. Svolge attività chirurgica in convenzione assicurativa diretta nelle migliori Case di Cura a Roma. In 35 anni di attività chirurgica ha eseguito oltre 16.000 interventi di Chirurgia Urologica di cui la maggior parte di alta complessità.